lunedì 2 gennaio 2012

Eco-engineering speranze per anfibi 'futuro

Un team internazionale di ricercatori ha presentato una serie di idee di progettazione che potrebbe aiutare a proteggere gli anfibi dai cambiamenti climatici futuri.
Gli animali sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti di habitat e di temperatura, con molte specie anche avere una distribuzione molto limitata.
Gli scienziati hanno in programma di testare le loro idee per vedere quali sono i più adatti e convenienti.
"Una delle cose che ha dominato la ricerca, certamente per quanto riguarda il cambiamento climatico, è l'impatto", ha spiegato Luca Sciò, della School of Biological Sciences, University of Queensland.
"Penso che stiamo arrivando ad una fase in cui molti manager e ricercatori chiedono una sorta di soluzione.
"Quello che abbiamo cercato di fare è mettere insieme un sacco di persone e raccolto insieme i pensieri sulle opzioni possibili."
Il dottor Sciò ha aggiunto che lo studio ha individuato una serie di potenziali interventi di gestione utili.
"Ma finora molti di questi sono scarsamente testati, e potrebbero essere costosi lavori o solo in piccole aree o in situazioni specifiche", ha detto a BBC News.
L'accesso
Una delle possibili soluzioni è stato quello di creare "micro-habitat ripari".Per esempio, questo potrebbe inclusi gli operatori forestali lasciando un mucchio di legno morto, piuttosto che la pulizia di una intera area, in modo da offrire la protezione per gli anfibi si asciughi e lo stress di temperatura.
Egli ha aggiunto che c'era un precedente per questo tipo di intervento di conservazione. Per esempio, al fine di incoraggiare le popolazioni di rettili sani, gli scienziati sono andati in aree incolte e ridotto la copertura per consentire a più del calore dal Sole di raggiungere il suolo."Si finisce con una popolazione forte", ha spiegato il dottor Sciò.
"Essenzialmente, faremo questo in riserva", ha suggerito. "Saremo ospitati e ridurre l'esposizione al fine di proteggere gli anfibi".
Il dottor Sciò ha detto che gli anfibi avuto un'educazione dura: "Hanno a che fare con una vita acquatica stadio, e hanno anche una fase terrestre adulto.
"Quindi è necessario un ambiente in cui è possibile ottenere le uova ed i girini, poi devi avere un ambiente che permette loro di sopravvivere fisiologicamente come adulti."
La prossima fase del progetto era quello di uscire e provare alcune delle idee evidenziata dal gruppo di lavoro.
"Possiamo quindi vedere se il lavoro e avere un'idea di costi e se è possibile scalare in su su un'area più grande," ha detto.
I team sono stati anche cercando di creare un portale web che consenta ai ricercatori di presentare esempi e studi di percorsi e gli esiti di questi test.
Dr Shoo ha detto: "Saremo quindi in grado di ottenere un migliore senso di ciò che ha funzionato, e speriamo di farlo abbastanza rapidamente."

Fonte

martedì 6 settembre 2011

Lampade a basso consumo e Campi Elettromagnetici...

Uno studio condotto dalla IT'IS Foundation diretta dal Professor Niels Kuster del Politecnico di Zurigo ha evidenziato che ad una distanza di 30 cm il campo elettromagnetico generato dalla lampade a basso consumo rientra entro i limiti, ma ad una distanza inferiore il campo sale invece rapidamente fino a superare in alcuni casi i limiti stabiliti dalla legge (ICNIRP). Per questo motivo l'Ufficio Federale della Sanità Pubblica svizzera suggerisce di non avvicinarsi a meno di 30 cm da lampade a basso consumo. "La decisione svizzera e un buon provvedimento che dovremmo seguire – afferma Settimio Grimaldi biofisico dell'Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del CNR" (Corriere della Sera del 07 Aprile 2010).

Un suggerimento da tenere sicuramente ben presente per le lampade da tavolo e da comodino !!

Ed i pericoli delle lampade cosiddette "ecologiche" non finiscono qui: esse infatti contengono anche mercurio altamente tossico e sono quindi estremamente pericolose in caso di rottura; inoltre emettono raggi ultravioletti dannosi per la pelle e gli occhi.

per approfondire...

- leggi tutto l'articolo in formato .pdf
- i tanti pericoli delle "lampade a risparmio energetico"
- mondo casa blog



SICUREZZA - BENESSERE - QUALITA' DELLA VITA
Misure accurate dei livelli di inquinamento in ambito domestico e pubblico: Acustico, Elettromagnetico, Radioattivo.
Acustica ambientale ed edilizia: rumore, isolamento acustico, clima e impatto acustico.
Sicurezza e Prevenzione nei luoghi di lavoro. Esposizione dei lavoratori a rischi fisici (rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici)
Perizie con ampie e dettagliate relazioni redatte e firmate da esperti iscritti agli Albi Professionali

Individuazione dei RISCHI POTENZIALI
Valutazioni, Relazioni, Certificazioni
Proposte di soluzioni e rimedi per una corretta bonifica ambientale
Devi verificare se il rumore cui sei sottoposto rientra nei limiti previsti dalla legge?
Vuoi conoscere il livello di elettrosmog presente nella tua abitazione o in un luogo di lavoro?
Devi comprare casa? Vuoi conoscere prima i potenziali rischi invisibili
Devi arredare una stanza da letto? Vuoi sapere dove disporre il letto per minimizzare l’assorbimento di radiazioni elettromagnetiche?

I NOSTRI SERVIZI - cosa possiamo fare per voi
Misure di rumore e inquinamento acustico (fonometria, perizie fonometriche) - Conformità acustica
Verifica requisiti acustici passivi degli edifici (DPCM 5/12/97)
Classificazione acustica degli edifici e delle unità immobiliari (secondo Norma UNI 11367)
Valutazione del rischio rumore per D.Lgs 81/2008 (Testo Unico Sicurezza Lavoro, Titolo VIII, capo II): esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore) in recepimento della Direttiva Europea 2003/10/CE
Valutazioni di Impatto acustico (DOIMA) e di Clima Acustico (Legge 477/95) - Redazione della documentazione previsionale di Clima Acustico (DPCA)
Relazioni a firma di Tecnico Competente in acustica ambientale per rilascio Nulla Osta Impatto Acustico
Piani di zonizzazione acustica
Acustica architettonica (misure e consulenze per teatri, sale concerto, luoghi di spettacolo)
Verifica dei requisiti acustici nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi (DPCM n.215 del 16/04/99)
Adeguamento documento sicurezza in base al Testo Unico D.Lgs 81/2008 in materia di esposizione dei lavoratori ai rischi di esposizione a campi elettromagnetici
Misure professionali certificate di campi elettromagnetici nei luoghi di vita e di lavoro
Misura di elettrosmog a radiofrequenza (antenne, telefonini, ponti radio cellulari) Wi-max, stazioni radiobase, emittenti televisive DVB-H
Misura di radiazioni elettromagnetiche ELF (bassa frequenza) da linee elettriche (elettrodotti), trasformatori, impianti
Misura perdite da forni a microonde
Misura di radioattività (radiazioni alfa/beta/gamma)
Misurazioni di radon (misura della concentrazione di gas radon nei locali sotterranei)





Fonte

mercoledì 10 agosto 2011

Lampade a basso consumo e Campi Elettromagnetici...

Uno studio condotto dalla IT'IS Foundation diretta dal Professor Niels Kuster del Politecnico di Zurigo ha evidenziato che ad una distanza di 30 cm il campo elettromagnetico generato dalla lampade a basso consumo rientra entro i limiti, ma ad una distanza inferiore il campo sale invece rapidamente fino a superare in alcuni casi i limiti stabiliti dalla legge (ICNIRP)


Per questo motivo l'Ufficio Federale della Sanità Pubblica svizzera suggerisce di non avvicinarsi a meno di 30 cm da lampade a basso consumo. "La decisione svizzera e un buon provvedimento che dovremmo seguire – afferma Settimio Grimaldi biofisico dell'Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del CNR" (Corriere della Sera del 07 Aprile 2010).


Un suggerimento da tenere sicuramente ben presente per le lampade da tavolo e da comodino !!
Ed i pericoli delle lampade cosiddette "ecologiche" non finiscono qui: esse infatti contengono anche mercurio altamente tossico e sono quindi estremamente pericolose in caso di rottura; inoltre emettono raggi ultravioletti dannosi per la pelle e gli occhi.  




Fonte

mercoledì 15 giugno 2011

Norme di Etica per l’Esercizio della Professione di Ingegnere

PRINCIPI E NORME GENERALI

Art. 1 - La professione dell’Ingegnere va esercitata nel rispetto, oltrechè delle leggi e disposizioni regolamentari, anche della dignità e del decoro della categoria professionale, la cui tutela è affidata al Consiglio dell’Ordine a termini dell’articolo 5 capoverso 4 della legge 24 giugno 1923 n. 1395, nonché dell’articolo 37 capoversi 1 e 2 e dell’articolo 43 R.D. 23 ottobre 1925 n. 2537. Al suindicato scopo sono dettate le norme che seguono.
La mancata osservanza di dette norme comporterà giudizio da parte dei competenti Organi disciplinari, pur rappresentando  esse un orientamento di carattere generale soggetto a particolari adattamenti nel caso di applicazione.

Art. 2 - Il prestigio ed il decoro della professione, che gli Ordini debbano
tutelare, sono fondati sulla condotta morale, sulla correttezza professionale nei
confronti dei committenti, dei colleghi e dei terzi, nonchè sulla coscienziosa
preparazione tecnica.

Art. 3 - L’Ingegnere è tenuto all’osservanza del segreto professionale.

Art. 4 - L’incarico professionale obbliga il professionista allo svolgimento completo delle prestazioni indicate nella tariffa professionale, salvo intese limitative concordate col committente.

Art. 5 - Non è consentito all’ingegnere, in alcun caso, di prestare la propria firma o abbinarla a quella di tecnici diplomati, se non per compiti chiaramente definiti e compresi nei limiti delle competenze fissate da leggi e regolamenti vigenti.
E così pure l’ingegnere non deve accettare la direzione lavori od altre prestazioni inerenti ad opere incluse in progetti in cui manchi la firma del progettista. Nè può svolgere compiti professionali, anche parziali, attinenti ad opere progettate da professionisti a ciò non abilitati dalle leggi e regolamenti
vigenti.
Art. 6 - L’Ingegnere non deve accettare l’incarico di Consulente Tecnici del Giudice od assumere funzioni di terzo arbitro o di arbitro unico in vertenze riguardanti un suo abituale cliente o per le quali egli abbia espresso in precedenza un suo giudizio o parere.

RAPPORTI CON L’ORDINE
Art. 7 - E’ dovere di ogni iscritto all’Albo Professionale collaborare con gli organi direttivi dell'Ordine facendosi parte diligente, come singolo componente di commissioni, di organi consultivi o di controllo affinché
vengano rispettate le disposizioni emanate dall'Ordine nell'espletamento dei propri compiti istituzionali.
Dovrà fornire inoltre chiarimenti e documentazione che gli venissero richiesti dal Consiglio.

Art. 8 - L’Ingegnere dipendente da Amministrazioni Pubbliche, da Enti o ditte private al quale, per legge o per contratto, sia normalmente vietato l’esercizio della libera professione e che pur tuttavia ottenga in via saltuaria
autorizzazione a compiere singoli atti di libera professione, dovrà darne comunicazione di volta in volta all'Ordine.

Art. 9 - Ove sorgono dubbi di carattere deontologico, dovrà essere consultato il Consiglio dell’Ordine.

RAPPORTI CON I COLLEGHI
Art. 10 - L'Ingegnere, sia esso libero professionista o appartenente a pubbliche o private amministrazioni, deve ispirarsi  nei suoi rapporti con i Colleghi,  alla massima lealtà, cordialità e correttezza.

Art. 11 - Costituisce violazione della correttezza professionale presentare con la propria firma progetti od elaborati concettualmente sviluppati da altri, senza il proprio intervento personale o direttivo. Qualora l'incarico venisse affidato ad un collegio professionale non possono venire presentati elaborati senza la
firma di tutti i componenti del collegio stesso, salvo preventive deleghe.

Art. 12 - L'Ingegnere non deve in alcun modo cercare di sostituirsi ad altri Colleghi che stiano per ricevere un incarico. Nel caso sia chiamato ad assumere un incarico già affidato ad altri, deve informarne l'interessato e, se ritiene plausibili le ragioni della sostituzione, deve accertarsi che il collega uscente sia stato regolarmente soddisfatto delle sue competenze o, in mancanza, chiedere l'autorizzazione del Consiglio dell'Ordine.

Art. 13 - Quando l'Ingegnere, sia esso libero professionista o dipendente da enti pubblici o privati, sia chiamato ad esprimere giudizi professionali sull'opera di un collega, deve astenersi da qualificazioni o commenti di carattere denigratorio, limitandosi ad oggettive valutazioni.

Art. 14 – In nessun caso l'Ingegnere deve procurarsi clientela millantando influenza presso autorità o uffici. Se ricopre cariche pubbliche o politiche deve comportarsi in modo che non si crei o non si sospetti una qualsiasi
relazione fra la carica e l’esercizio professionale.

Art. 15 – L'Ingegnere non deve servirsi di procacciatori, né eccedere in pubblicità in relazione alla propria attività professionale.

Art. 16 – Quando i rapporti di collaborazione tra colleghi prevedono una ripartizione del compenso complessivo, tale ripartizione dovrà essere fatta con criteri di assoluta equità in riferimento alla tariffa, alla quantità di lavoro e di impegno da ciascuno profusa e al valore dell’apporto individuale.
In caso di contrasto il Consiglio dell’Ordine stabilirà, se richiesto, l’equa ripartizione.

RAPPORTI CON IL COMMITTENTE
Art. 17 - L’Ingegnere deve mantenere con i Committenti rapporti di lealtà e correttezza, svolgendo in modo diligente il proprio compito e contenendolo nei limiti dell’incarico commessogli.Dovrà tutelare nel miglior modo l’interesse del Committente col rispetto della rettitudine e del decoro professionale.

L’Ingegnere è tenuto a non subire la volontà del Committente eludendo l’applicazione corretta di norme legislative e regolamentari ed in contrasto con norme tecniche o norme etiche professionali.

Art. 18 - L’Ingegnere è tenuto ad informare il cliente di qualsiasi rapporto di collaborazione o di parentela o di dipendenza esistenti nei confronti degli esecutori e fornitori dell’opera a lui progettata o diretta.

Art. 19 - L’Ingegnere non può entrare in società o comunque essere in qualsiasi modo cointeressato con le imprese ed i fornitori chiamati ad eseguire l’opera dal lui progettata o diretta per conto del committente, durante l’esecuzione dell’opera stessa, salvo il caso in cui questi ne sia preventivamente a conoscenza e vi abbia dato l’assenso.

Art. 20 - L’Ingegnere dipendente da amministrazioni pubbliche o private dovrà astenersi dall’entrare in relazioni professionali e di affari con chiunque abbia rapporti di natura amministrativa, tecnica od economica con l’amministrazione da cui dipende.

Art. 21 - L’Ingegnere non può accettare da terzi compensi diretti o indiretti ed avere altri utili attinenti alle prestazioni professionali che egli sta per svolgere per il proprio committente, senza comunicare a questo, natura, motivo ed entità.

Art. 22 - L’Ingegnere consulente di enti banditori o membro di commissione giudicatrice di concorso senza esito conclusivo, deve rifiutare l’incarico di progettazione dell’opera oggetto del concorso; parimenti, se componente di commissioni edilizie, di organi consultivi o di controllo deve rinunciare a
incarichi professionali con privati che diventino oggetto di valutazione da parte degli organismi stessi. L’ingegnere che esegue per incarico di pubblica amministrazione un piano regolatore generale o particolareggiato o un programma di fabbricazione deve, fino alla avvenuta approvazione degli stessi, astenersi da prestazioni professionali con privati ricadenti nell’area oggetto del piano.

Art. 23 - L’Ingegnere non deve partecipare a concorsi di opere pubbliche o private quando le condizioni del bando di concorso siano state dichiarate inaccettabili dal Consiglio dell’Ordine o dal Consiglio nazionale.

Art. 24 - L’Ingegnere che compie scorrettezze a danno dell’ente pubblico o privato da cui dipende contravviene anche alle norme di etica.

Art. 25 – Tutte le firme, comunque poste su qualsiasi elaborato tecnico, dovranno portare la loro inequivocabile e personale qualificazione.

Art. 26 - Non è ammessa la pattuizione di onorari in misura inferiore alla Tariffa Professionale, nemmeno nel caso previsto dal precedente articolo 8.

Art. 27 – Le sanzioni per coloro che contravvengono alle presenti norme saranno comminate in conformità alle norme disciplinari previste dall’ordinamento professionale.


Fonte

giovedì 14 aprile 2011

Eco ingegneria per salvare gli anfibi

Gli anfibi sono una delle classi animali più a rischio, il 41 per cento, infatti, è in pericolo d’estinzione. Per questo motivo, un team di ricercatori ha proposto progetti di eco-ingegneria per proteggerli dal cambiamento climatico.
Lo studio, pubblicato sulla rivista  Journal of Applied Ecology , ha individuato una vasta gamma di soluzioni di gestione ambientale che potrebbero essere fondamentali per la sopravvivenza di questi animali, la cui principale minaccia è rappresentata dalla perdita di habitat prodotta dal riscaldamento globale. Secondo gli esperti, infatti, è necessario creare rifugi o microhabitat.
Tra rimedi c’è un sistema d’irrigazione portatile per aumentare l’umidità del terreno fertile e quindi il beneficio delle specie che depongono le loro uova tra il fogliame bagnato, come ad esempio alcune rane originarie dell’America Centrale, la cui popolazione è a rischio a causa della siccità. O integrare lo strato di fogliame con foglie addizionali nelle zone in cui scarseggiano. Dove possibile, e nel caso degli anfibi che si riproducono ponendo le loro uova tre la foglie di bromeliacee, una strategia sarebbe quella di creare luoghi di riproduzione artificiale come è già stato fatto per le velenose Dendrobates (rane freccia rosse e blu) che vivono nella zona dell’America Centrale e nel Sud America.
Per il momento, però, si tratta di progetti pilota ancora in via di sperimentazione. L’idea dei ricercatori è quella di raccogliere proposte, effettuare dei test e in base a i risultati scegliere


giovedì 7 aprile 2011

Arte, Design, Architettura, Ingegneria, declinare il «Manifesto» di Ecohousing Art

IL PRIMO LABORATORIO ITALIANO DELL'INDUSTRIA DELL'ABITARE IDEECOSTRUTTIVE PER L'ECOLOGICA INTEGRAZIONE ABITATIVA

SONO AMMESSI A PARTECIPARE

Categoria Junior:
Arte – Studenti di Scuole d’Arte che abbiano compiuto il 18° anno d’età al 31 ottobre 2009, Artisti di età compresa tra i 18 e i 30 anni compiuti al 31/10/2009.
Design – Studenti regolarmente iscritti alle facoltà di Architettura, alle Accademie d’Arte o ad Istituti di Arti applicate, Designer di età compresa tra i 18 ed i 30 anni compiuti al 31 ottobre 2009.
Architettura, Ingegneria – Studenti regolarmente iscritti alle facoltà di Architettura o di Ingegneria. Architetti o ingegneri neo laureati, ma non ancora iscritti all’Ordine degli Architetti P.P.C. o all’Ordine degli Ingegneri. Studenti regolarmente iscritti agli Istituti tecnici e d’arte applicata che abbiano compiuto il 18° anno d’età al 31 ottobre 2009, oppure diplomati, senza limiti di età.

Categoria Senior:
Arte – Artisti
Design – Architetti o Designer Professionisti, Società e Studi.
Architettura – Ingegneria – Architetti o Ingegneri iscritti all’Ordine degli Architetti P.P.C. o all’Ordine degli Ingegneri; Società e Studi il cui legale rappresentante sia regolarmente iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. o all’Ordine degli Ingegneri.

In caso di partecipazione tramite Studi, Società o gruppi, l’iscrizione deve essere effettuata da parte del legale rappresentante o di un capogruppo e dovrà contenere tutti i nominativi e i recapiti delle persone che partecipano alla realizzazione dell’opera o del progetto.
AVVERTENZE PER I PARTECIPANTI AL CONCORSO
Le appartenenze richieste dovranno essere dichiarate nel modulo d’iscrizione.
Il mancato rispetto dei requisiti, dichiarazioni mendaci, comporta l’esclusione dal concorso in qualunque fase venga accertata da parte di House Company.

House Company si riserva la facoltà di effettuare variazioni alle date, con lo scopo di agevolare la partecipazione dei protagonisti.
SEGRETERIA DEL CONCORSO
Per eventuali chiarimenti o richieste di informazioni contattate:
Tel. 039 24 99 190 – Fax. 039 23 24 894 » Scriveteci
PREMESSA DALLA COORDINATRICE DEL CONCORSO ECOHOUSING ART

Paulo Coelho nel suo libro “l’Alchimista” … Chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato dall’anima dell’universo. E quando tu desideri qualcosa, tutto l’universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio… e noi di House Company lo sappiamo bene.
Stiamo costruendo con voi e grazie a voi il nostro desiderio, che è quello di dare vita ad un laboratorio interdisciplinare in cui opere e progetti possano emergere ed essere catturati dal sistema Paese, perché siamo visionari e immaginiamo un futuro costruito con l’energia pulita della mente e lo sforzo creativo di molti di voi.

Il nostro desiderio di realizzare Ecohousing Art ci ha permesso e ci permette di conoscere le vostre idee, di percorrere insieme un pezzo di strada accompagnandovi per un tratto nel vostro viaggio verso la realizzazione dei vostri desideri che ogni giorno prendono forma in questa nostra casa aperta per voi, che sta diventando uno spazio di cohousing per idee eco: noi stessi diventiamo parte di quell’universo che cospira affinché possiate realizzare le vostre opere e i vostri progetti.

Guardandoci attorno, analizzando i fenomeni contemporanei che abbracciano l’arte, l’architettura, il design stiamo rilevando un importante processo di trasformazione degli oggetti in soggetti dell’abitare per due motivi molto semplici:
da un lato gli oggetti portano il carico delle idee e delle energie di più menti creative e di importanti spiriti imprenditoriali, dall’altro le persone si accostano agli oggetti non più in modo meramente funzionale o meramente estetico o – peggio – compulsivo; esiste un vero e proprio scambio di emozioni ed un senso di appartenenza dinamica ed affettiva che spinge a circondarci della sobria lussuosità di queste presenze oggettuali da cui ci lasciamo accompagnare nel quotidiano, in una riscoperta dimensione di benessere e di cultura dell’abitare.

Questa trasformazione, che coinvolge profondamente tutte le vostre progettualità a livello più o meno conscio, è un processo lento e in divenire che noi vogliamo a tutti i costi mostrare e rilanciare perché è in questa direzione che muove il futuro, assieme alle nuove esigenze legate alla sostenibilità di processi e materiali.
Per questo abbiamo deciso di allungare i tempi del concorso, perché il tempo diventi uno strumento posto a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti per il raggiungimento di obiettivi condivisi.

A voi partecipanti viene riconosciuto più tempo per coniugare impegni professionali o di studio con Ecohousing Art, voi utenti giuria popolare meritate di vedere tutti i processi creativi di opere e progetti che ancora non sono stati caricati e che non potranno rendersi visibili solo a idee concluse.
AVVERTENZA AI PARTECIPANTI (GIÁ ISCRITTI ALLA DATA DEL 20/12/2010)
Da dicembre le pagine delle opere e dei progetti sono ancora più glamour, facili e divertemti da consultare. Tutte le votazioni sinora accumulate sono valide.
A tutti auguro un grande successo.


CITTA’ ECOLOGICHE: UN INGEGNERE MECCANICO ITALIANO TRA I PROTAGONISTI NELLA REALIZZAZIONE DI MASDAR CITY, VICINO AD ABU DHABI


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Premessa
Lunedì 06 luglio 2009 il quotidiano City (www.city.it) ha pubblicato un' intervista di Ketty Areddia a LUCA GUALA, ingegnere meccanico nativo di Cagliari che in prossimità di Abu Dhabi, Capitale degli Emirati Arabi Uniti, sta attivamente collaborando per la realizzazione di Masdar, una città sperimentale concepita per essere autosufficiente a livello energetico, senza alcuna dipendenza da combustibili inquinanti ma, viceversa, sfruttando in pieno le sole fonti naturali rinnovabili.
Progettata dallo studio di architettura inglese Foster and Partners, la città conterà esclusivamente sull'energia solare, nella avveniristica prospettiva di raggiungere una percentuale pari a zero delle emissioni di carbonio e nell’ottica di una piena eco-sostenibilità ambientale grazie al riciclo di ben il 98% dei rifiuti prodotti. La città si estenderà per circa 6km quadrati ed è situata a circa 30km a est della capitale degli Emirati, in prossimità dell'aeroporto internazionale di Abu Dhabi.
Madinat Masdar, questo il nuovo della futuristica città, è stata fortemente voluta dallo sceicco Mohammad bin Zayed Al Nahyan, costerà complessivamente circa 22 miliardi di dollari e sarà interdetta alle automobili, in sostituzione delle quali potranno circolare circa 2.500 navette a carbonio zero che percorreranno 150.000 itinerari al giorno. L’energia sarà ricavata esclusivamente da fonti naturali e rinnovabili (impianti fotovoltaici ed eolici) che, da calcoli effettuati, dovrebbero garantire risparmi pari a oltre due miliardi di dollari di petrolio nei prossimi 25 anni. La città - si legge in Wikipedia - ospiterà, almeno all’inizio, 50.000 persone, 1.500 imprese e, soprattutto, l’avveniristico Masdar Institute of Science an Technology, polo universitario realizzato in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology e dedicato esclusivamente allo studio e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili.
In questo avveniristico progetto, iniziato nel 2006, partecipano a vario titolo anche altri colossi mondiali quali General Electric, BP (British Petroleum), Royal Dutch Shell, Mitsubishi, Rolls-Royce, Total S.A., Mitsui, Fiat, e la tedesca Conergy, azienda leader in Europa nel mercato della produzione di energia solare che sta progettando una centrale solare termodinamica da 40 MW.

In questa intervista l’ing. Guala, già collaboratore del CRIMM (Centro di Ricerca sui Modelli di Mobilità) all’Università di Ingegneria di Cagliari e consulente tecnico per le aziende di trasporto di rifiuti pericolosi, ci parla del contributo che sta rendendo nella realizzazione del progetto Masdar City, nel quale è impegnato attivamente nella parte relativa al sistema di trasporto personale e robotizzato a zero impatto emissioni inquinanti.
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L'intervista
Che cos’è il trasporto personale ecologico di cui è padre?Chiariamo subito: non ho inventato nulla. Ho solo applicato a un progetto complesso un’invenzione altrui, il Personal Rapid Transit (PRT) o taxi automatico (nella foto, ndr). Il PRT, a differenza del trasporto pubblico non segue percorsi fissi né orari fissi, non si ferma a prendere altri passeggeri e non richiede trasferimenti da un mezzo all’altro. I clienti sono trasportati a destinazione come in un taxi. Solo che, a bordo, invece del guidatore ci sarà un sistema di computer, e a terra, al posto dei binari ci saranno dei magneti. I viaggiatori si sposteranno da soli in tutto comfort e sicurezza: i computer non fanno errori di guida. 
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Com’è venuta l’idea di costruire un sistema di trasporti ecologico? 
Masdar City sarà il primo esempio di città a zero emissioni. È chiaro che non si potevano fare entrare le auto e i veicoli dovevano essere tutti elettrici. Ci voleva qualcosa che evitasse i trasferimenti e che garantisse la privacy, valore molto sentito ad Abu Dhabi. Ero a conoscenza del progetto per una linea di PRT in corso di costruzione al terminal 5 di Heathrow e ho proposto qualcosa di simile. È piaciuto agli architetti di Norman Foster (che sta progettando tutta la città n.d.r), così abbiamo vinto la gara. 

Perché non si è mai fatto un sistema di trasporti su magneti in Italia o negli Usa?
L’Italia non è un paese molto aperto alle innovazioni di questo genere a livello legislativo. Ci sarebbero, ad esempio, enormi problemi con l’omologazione. Negli Usa un sistema simile esiste e funziona da 30 anni a Morgantown, nel West Virginia, e ci sono molti progetti in attesa di finanziamenti. Un altro sistema simile è quasi pronto all’aeroporto di Londra Heathrow. Nessuno di questi usa la guida su magneti ma il principio del “taxi automatico” è lo stesso. 

Funzionerà solo per piccole realtà come Masdar?
Prevedo che inizialmente il PRT sarà applicato a piccole realtà. Ma non è da escludere che un giorno possa essere esteso a intere città. Anche a Masdar non c’è solo il PRT ma anche una linea di tram che attraversa la città. Avendo a disposizione un sistema di trasporto accessibile e di qualità, si potrebbero accettare limitazioni al traffico motorizzato e restituire alla vita sociale una parte delle città. 
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Masdar City è stata soprannominata la città del post-petrolio. Quanto inquinerà?
Masdar City non inquinerà, ricaverà tutta la sua energia dal sole, dal vento e dalla combustione dei suoi stessi rifiuti. L’obiettivo è di raggiungere la neutralità nelle emissioni di anidride carbonica e non più del 2% di rifiuti non recuperati (riciclo, riutilizzo, produzione di energia, etc.). 

Come mai è stata voluta dagli sceicchi, che problemi di petrolio non ne hanno? 
L’Emiro di Abu Dhabi ha una visione per il futuro molto ambiziosa. Vuole che il suo Paese, che oggi è nella “lista nera” dei Paesi con la maggiore impronta di carbonio al mondo, diventi rispettoso dell’ambiente ed efficiente nei consumi energetici. È consapevole che il petrolio che oggi arricchisce gli Emirati Arabi non durerà all’infinito e si prepara ad affrontare il futuro. Desidera che Abu Dhabi, oggi leader nella produzione di energia “fossile”, rimanga leader anche con le fonti d’energia alternative. 

Come si presentano oggi i 7 km quadrati di Masdar?
Negli ultimi due anni sono andato a Madar City almeno una volta al mese. Le prime volte era solo un rettangolo di deserto vicino all’aeroporto, ora è un immenso cantiere che lavora su tre turni, giorno e notte. 

Essendo in mezzo al deserto non avrà un impatto troppo forte sull’ambiente?
Per costruire Masdar City non è stato abbattuto un albero né deviato un corso d’acqua, dato che non ce ne sono. Ma l’ambiente del deserto è molto delicato quindi non so valutare il tipo di impatto. Si tratta comunque di una zona già molto antropizzata: è vicina all’aeroporto e compresa fra due autostrade. Certo, i problemi tecnico-ambientali sarebbero stati minori in altre parti del mondo, ma Abu Dhabi non offre altro che deserto... 

La questione delle risorse idriche come verrà risolta?
L’acqua arriverà tutta dai desalinatori, visto che non esistono fonti di acqua dolce. L’energia per la desalinizzazione verrà dal sole, dal vento e dalla combustione dei rifiuti. Le acque reflue saranno depurate e riciclate più volte per ridurre al minimo il consumo, e infine usate per irrigare. Il sale marino sarà recuperato. 

Nella vita sta attento a non inquinare?
Sì. A casa abbiamo lampade a basso consumo, non condizionatori ma ventilatori, una sola auto e di piccola cilindrata, ci muoviamo in bici compatibilmente con la bimba piccola... La mia “macchia nera” è una passione per le vecchie moto...